Questa sera ci raduneremo per celebrare la notte più luminosa dell’anno, la notte in cui il Signore passa dalla morte alla vita. Noi ritroviamo in questa solenne veglia la nostra vera identità.
Il cero pasquale che viene acceso è simbolo di Cristo risorto, le candele che si accenderanno dal cero, sono simbolo della vita nuova che il Signore ci comunica mediante lo Spirito Santo nella Sua risurrezione. La Sua luce, trasmessa da fedele a fedele, rischiarerà il mondo.
Il cero verrà portato processionalmente verso l’altare e noi, nuovo popolo di Dio, seguiremo Cristo risorto, luce del mondo.
La speranza della Chiesa nella notte pasquale è fondata sulle promesse di Dio e viene ravvivata dalla lettura di queste promesse attraverso i testi che parlano di Abramo, dell’Esodo e della Terra promessa.
Offriamo al Signore la nostra vita segnata dalla gioia della Risurrezione.
Ci accostiamo all’eucaristia per unirci al corpo e al sangue del Signore, convocati da Gesù, chiamati dal Padre, rafforzati dallo Spirito Santo.
Il Signore si dona di nuovo a noi nella sua cena sacrificale, per unirci indissolubilmente alla Sua Risurrezione.
PREGHIERA
Io sono il Cristo, io sono colui che ha annientato la morte ed ha trionfato del nemico ed ha calpestato l’Inferno sotto i piedi.
Io, sono il Cristo, io sono la vostra riconciliazione, io la Pasqua della salvezza, io l’Agnello immolato per voi, io il vostro Riscatto, io la vostra Vita, io la vostra Risurrezione, io la vostra Luce, io la vostra Salvezza, io il vostro Re.
Sono io che vi conduco nell’alto dei cieli e là vi risusciterò.
Io vi mostrerò il Padre che è dai secoli, io vi risusciterò con la mia destra».
(Melitone di Sardi, Omelia sulla Pasqua (II sec)