In questa domenica la Chiesa commemora l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, per portare a compimento il suo Mistero d’Amore. La liturgia unisce l’accoglienza trionfale di Cristo e l’annunzio della sua Passione.
Anche oggi come ieri, di fronte e Gesù l’umanità si divide in due parti. C’è chi grida: “A morte Gesù!”, ma c’è anche chi grida: “Osanna al Figlio di David! Benedetto colui che viene nel nome del Signore”.
Attraverso i rami di ulivo e le palme che teniamo in mano, chiediamo a Dio che apra il nostro cuore ad accogliere degnamente Cristo nella nostra vita.
Il servo sofferente cantato dal profeta Isaia sarà proprio Gesù di Nazareth, il quale accettando di prendere su di sé il male del mondo, ha donato all’uomo smarrito l’amore smisurato di Dio.
L’inno cristologico della lettera di Paolo ai Filippesi, canta l’abbassamento di Gesù fino ad assumere la natura di servo. Tutta la sua vita è stata un dono d’amore e la sua risurrezione dimostrerà il trionfo di questo amore.
Possa il Signore farci comprendere come l’apparente umiliazione del Cristo costituisce il suo vero titolo di gloria.
Conquistati dal suo Mistero d’Amore ringraziano Dio per aver permesso la morte in croce del Figlio per la salvezza di tutti gli uomini e dimostrandoci così un amore infinito.
PREGHIERA
Grazie, Signore, per le benedizioni che spesso ho preso per scontate.
Grazie per il tempo presente, colorato dalle luci e dalle ombre che mi abitano dentro e da quelle che mi accompagnano dal di fuori.
Grazie per il tempo futuro, che ancora non mi appartiene, ma che schiuderà i suoi orizzonti man mano che percorro con pazienza il mio oggi.
Mantieni accesa in me, Signore la luce della speranza, approfondisci le radici della mia fede, allenami al sorriso quotidiano e aiutami a testimoniare quella forza che tutto può cambiare: l’amore per te e per gli altri.
Amen