La Liturgia odierna ci invita a spingersi al largo, rinunciando alle certezze esclusivamente umane.
La pesca sarà abbondante dal momento in cui comprenderemo davvero la Parola del Signore e accetteremo di rischiare, affidandoci ad essa.
Le tre letture di questa domenica propongono un identico concetto di vocazione.
La chiamata e la missione non sono privilegio di alcuni, ma un dono fatto a tutti. Ognuno è chiamato, ognuno ha una missione specifica da compiere, ma l’annuncio deve essere preceduto dall’incontro e dall’ascolto della Parola. Per annunciare bisogna conoscere.
Chiediamo al Signore se il nostro servizio è conseguenza di un nostro lasciarci affascinare da Cristo o ricerca di una propria soddisfazione o esibizionismo.
Solo l’amore per il nostro Signore può essere la radice di ogni autentica attività ecclesiale.
La chiamata di Dio non è esclusiva di alcuni ma è rivolta a tutti e ogni battezzato deve faticare per la salvezza dei fratelli, secondo quanto dice Paolo, sorretti dalla grazia di Dio che è con noi.
PREGHIERA DOPO COMUNIONE
Signore Gesù,
Tu ci chiami a seguirTi,
nel Tuo cammino di croce;
Tu sconvolgi i nostri sogni
e i nostri progetti:
eppure, Tu sei la nostra pace…
Accettaci con le nostre paure
e le esitazioni del cuore;
accogli il nostro umile amore,
capace di darTi soltanto
il poco che siamo.
ConvertiTi a noi, Signore,
e noi ci convertiremo a Te,
lasciandoci condurre
dove forse non avremmo voluto,
ma dove Tu ci precedi
e ci attendi,
perforo delle povere storie
della nostra vita
e del nostro dolore
la Tua storia con noi.
Amen. Alleluia.
(Bruno Forte)