La Liturgia di oggi ci invita a rivedere la nostra fede, costruita spesso su attese completamente umane. A volte noi crediamo di avere incontrato Cristo ma non sempre ci lasciamo rinnovare da Lui.

Chiediamo al Signore di aiutarci a superare l’abisso che separa la nostra fede da quella richiestaci da Lui, in modo tale da poterlo accogliere pienamente.

Gesù si manifesta come colui nel quale trovano compimento le profezie antiche, ma i nazareni prima si stupiscono e poi infuriati lo condannano e lo conducono fuori dalla città su un’altura per ucciderlo, ma Egli, passando in mezzo a loro, se ne và.

Nell’offrire a Dio i doni Eucaristici, uniamo anche la nostra vita mettendola al servizio del Vangelo, consapevoli che, nel vivere la nostra fede dandone testimonianza davanti ai fratelli, incontreremo inevitabilmente incomprensioni e opposizioni, ma non rinunceremo alla nostra missione.

PREGHIERA DOPO COMUNIONE

Gesù, porti un annuncio di gioia, di guarigione, di liberazione, di speranza e allora, 

perché ti rifiutano? Perché ti cacciano dal tuo paese?

Forse perché pretendono

che Dio si comporti secondo le loro attese

e faccia arrivare qualcuno

che appartiene ad una famiglia nobile

o alla casta sacerdotale,

o comunque alla cerchia dei potenti…

E, invece, il Messia sei proprio tu,

tu che hai passato trenta anni in mezzo a loro,

senza segnalare la tua presenza.

Tu che conosci – come ognuno di essi –

la dura legge del lavoro, le avversità e la penuria,

tu che hai condiviso con loro la preghiera nella sinagoga,

ma anche la fatica quotidiana,

le gioie e le speranze, i lutti e i dolori.

Ed è per questo, paradossalmente,

che ti rifiutano:

perché sei vicino a loro, uno di loro.

Amen

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